REVIEW TOUR: Come Filippo salvò la fantasia di Alessandro Ricci

TITOLO: Come Filippo salvò la fantasia
AUTORE: Alessandro Ricci
ILLUSTRATRICE: Stefania Franchi
EDITORE: NPS edizioni
PAGINE: 220

TRAMA:
Filippo è l’eroe di una storia che ancora non è stata scritta. Ma di essere inventato non ne ha proprio voglia. Non vuol diventare il protagonista di questa storia perché conosce bene il destino che lo attende: prove terribili da superare, mostri spaventosi da affrontare, fatiche indicibili da sopportare. Troppo, per un ragazzo di dodici anni. Come dargli torto? Solo che Filippo non può rifiutarsi, perché assieme a lui ha preso vita un terribile antagonista: un super cattivo deciso a rubare la fantasia dei bambini, condannando il mondo a una triste vita in cui regna sovrana la Realtà. Questa che avete tra le mani è la vera storia di Filippo e dei suoi alleati e di come, attraverso mille avventure, riuscirono a salvare la fantasia. Età di lettura: da 6 anni.

RECENSIONE

Il protagonista del libro è uno scrittore di fiabe per bambini che all’età di trent’anni non è ancora riuscito a combinare molto nella sua vita: nessuno vuole pubblicare le sue storie, vive in un piccolo e malconcio appartamento, con i pochi soldi che guadagna fatica ad arrivare a fine mese e la sua dispensa è quasi sempre vuota (e quando non lo è non contiene che biscotti e cioccolato). Lo scrittore potrebbe essere descritto come un eterno Peter Pan: è ormai adulto, la famiglia e gli amici gli intimano di trovarsi un vero lavoro, ma lui si rifiuta di crescere… Teme che se dovesse dare ascolto agli altri, si ritroverebbe a vivere un’esistenza triste e monotona, priva di colori, felicità e fantasia. Mi è piaciuta molto la parte del libro il cui l’autore-narratore-protagonista riflette sulla differenza tra crescere e invecchiare: invecchiare è un processo naturale a cui nessuno può sottrarsi, invece crescere è una scelta.

Una sera lo scrittore inizia ad abbozzare i personaggi per una nuova storia ed ecco che prende vita Filippo, un ragazzino di dodici anni decisamente testardo e a volte un po’ troppo impertinente. Dopodiché prende forma sulla pagina bianca l’antagonista che Filippo (l’eroe) dovrà sconfiggere, ovvero uno scienziato pazzo-ladro di caramelle con un piano malefico ancora da definire. Ben presto, però, lo scrittore si rende conto di avere un grosso problema, poiché tutto ciò che egli scrive con la sua penna si trasforma in realtà. Ed è così che lo scrittore (senza nome) si ritrova a parlare con le Ombre di vari personaggi provenienti dal Mondo dello Straordinario: Filippo, il vecchio saggio Phantasos, la terribile Dama Oscura
C’è un’altra stranezza con cui lo scrittore si confronta: i bambini non si comportano più da bambini; invece di giocare al parchetto e leggere fumetti, i bambini si mettono a parlare di politica e a leggere manuali sulla Termodinamica. Phantasos (la Fantasia dell’autore incarnata) spiega allo scrittore che il delicato equilibrio tra Fantasia e Realtà è in grave pericolo e che l’unico ancora in grado di evitare che la Fantasia venga soffocata completamente dalla Realtà è proprio lui. In una corsa contro il tempo, lo scrittore deve rimboccarsi le maniche e portare a termine l’avventura di Filippo perché il piano malvagio della Dama Oscura (realizzato con il sostegno del Ladro di Caramelle) sia sventato e un giusto equilibrio sia nuovamente ristabilito.

Durante la narrazione Ricci alterna la storia dell’autore (narrata in prima persona) con le pagine da lui scritte in cui si sviluppa l’avventura di Filippo; le due parti si intrecciano sempre di più man mano che il libro procede, fino a fondersi. La scelta di Ricci è molto coinvolgente e realizzata con maestria: la lettura risulta infatti fluida e le due parti sono ben integrate l’una con l’altra.

Mi è piaciuto molto il rapporto – a volte paterno, altre volte amicale – che pian piano si crea tra Filippo e lo scrittore: i due si aiutano reciprocamente a crescere e a migliorarsi. Da una parte Filippo dà importanti consigli al suo inventore su quello che dovrebbe o non dovrebbe inserire nelle sue favole per renderle più divertenti e accattivanti; dall’altra parte lo scrittore insegna a Filippo l’importanza di impegnarsi, di sudare e fare fatica per raggiungere i propri obiettivi nella vita. 
Ho trovato molto divertenti anche i rimproveri che i vari personaggi fanno all’autore sul suo modo di descriverli e trattarli, nonché l’autoironia con cui Ricci inserisce qua e là cliché sugli scrittori da strapazzo e sui racconti per ragazzi.

Ovviamente la vicenda finisce bene per i nostri eroi – no, non è uno spoiler, visto che siamo in una “fiaba” e le fiabe finiscono sempre bene. Le pagine dell’epilogo presentano una degna e dolce conclusione all’avventura dell’autore protagonista e dei suoi personaggi… ma no, non vi do i dettagli: questo sì che sarebbe uno spoiler.

Ultimo, ma non meno importante: anche in quest’opera il testo di Ricci è accompagnato e completato dalle illustrazioni di Stefania Franchi, che – come sempre – contribuiscono a dare un tocco di magia in più al libro.

Marta


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