REVIEW PARTY: Il Chirurgo di Carlos Pérez Casas
TITOLO: Il Chirurgo
AUTORE: Carlos Pérez Casas
TRADUTTRICE: Alice Croce Ortega
GENERE: sci-fi
EDITORE: PubMe
PAGINE: 120
TRAMA:
Inizialmente, inventò l’immortalità. Da un giorno all’altro, chiunque fosse giovane si sforzava di non sembrarlo: nessuno voleva diventare preda dei cacciatori di corpi. Successivamente, creò i corpi artificiali: ora nessuno doveva più temere. Ma ora, il Chirurgo è andato oltre. Gilberto è una spia aziendale il cui obiettivo è rubare il segreto del re-impianto corporeo e dei corpi artificiali. Tuttavia, tutto crolla quando è scoperto dallo stesso Chirurgo. Sorprendentemente, il Chirurgo non lo consegna alle autorità né ordina la sua uccisione; al contrario, fugge. Perché? La sorpresa si trasforma in intrigo; l’intrigo in sospetto. L’inseguimento è breve. Ora il creatore dell’immortalità giace immobile sull’asfalto. Le sue ultime parole sono un’implorazione affinché non lo ricordino come un mostro che ha condannato l’umanità.
RECENSIONE
Il Chirurgo è un romanzo breve, ambientato in Spagna in un non meglio definito futuro distopico.
La storia rispetta i canoni del cyberpunk: nel mondo la tecnologia è progredita di qualche decennio; le intelligenze artificiali e i robot hanno assunto un ruolo centrale nella società sostituendo molti lavoratori umani, con tutti i disagi sociali che ciò comporta. È stata ripresa dal cyberpunk anche l’idea delle grandi corporazioni costantemente “in guerra” tra loro al fine di massimizzare i profitti e vincere la concorrenza.
Nel romanzo seguiamo le vicende di una delle spie di queste megacorp, intenta ad indagare sul segreto del Chirurgo. La “scoperta” di quest’ultimo – per chi ha masticato qualche prodotto del genere – richiama alla mente Altered Carbon, una soluzione per vincere la morte, trasferendo la coscienza da un corpo a un altro.
La storia comincia con un fattaccio, nel quale il protagonista si trova invischiato, e un conto alla rovescia che procede lento ma inesorabile; le conseguenze del raggiungimento del fatidico 100% sul device del Chirurgo sono avvolte nel mistero.
In questa storia fanno la loro comparsa pochi personaggi, tutti sufficientemente caratterizzati, di cui, però, non conosciamo a pieno le intenzioni (se non del protagonista); il possibile doppio-triplo gioco, associato al conto alla rovescia, crea una piacevole tensione che tiene incollati fino alla fine.
Nel viaggio dei personaggi non ci sono grandi plot twist, e la rivelazione finale risulta forse un po’ telefonata, come anche i messaggi e la critica che il romanzo muove a uno sviluppo tecnologico che risulta non etico e inumano: sono temi ricorrenti nel genere, e non sono qui nemmeno particolarmente approfonditi. Questo, però, non è necessariamente da considerarsi un difetto: sebbene non vengano affrontate riflessioni innovative, il principale punto di forza di questo romanzo è la capacità dell’autore di usare poche pennellate per dipingere un mondo che risulta credibile. Gli eventi si susseguono rapidi e incalzanti, rendendo la lettura molto cinematografica (sembra quasi di guardare un film), il che è un gran valore se si cerca un libro senza impegno ma che permette di valutare aspetti importanti del nostro tempo e del nostro domani.
In conclusione, Il chirurgo è un libro che vi farà passare qualche ora di piacevole lettura, che si inizia e si finisce in un boccone. I pregi sono sicuramente riscontrabili nella formattazione del testo, che lo rende facilmente fruibile, in una narrazione semplice ma molto efficace, in un’ambientazione convincente seppur priva di complessi “spiegoni”. Il difetto è forse solo uno, ovvero credo che per comprendere a pieno l’ambientazione sarebbe forse utile avere un’infarinatura dei topos del genere e avere consapevolezza delle principali tematiche che solitamente il cyberpunk affronta. Un libro dunque sicuramente consigliato per tutti quelli che amano il genere fantascientifico.
P.S. Il testo ci è stato consegnato dalla nostra collaboratrice Alice Croce Ortega, la quale si è occupata della traduzione. Non so molto di questa attività (anche se mi ha sempre affascinato), perciò non posso giudicare nei dettagli la qualità della traduzione. Una cosa però la posso dire… se il testo è così scorrevole e piacevole da leggere significa che il lavoro di traduzione è stato, non c’è dubbio, un successo. Ringrazio Alice per avermi proposto questo libro, perché mi ha regalato una piccola perla che non avrei mai scoperto altrimenti.