RECENSIONE: The Dead Romantics di Ashley Poston
TITOLO: The Dead Romantics
AUTRICE: Ashley Poston
PAGINE: 368
[Ho letto questo libro in inglese]
TRAMA:
Florence Day is the ghostwriter for one of the most prolific romance authors in the industry, and she has a problem—after a terrible breakup, she no longer believes in love. It’s as good as dead. When her new editor, a too-handsome mountain of a man, won’t give her an extension on her book deadline, Florence prepares to kiss her career goodbye. But then she gets a phone call she never wanted to receive, and she must return home for the first time in a decade to help her family bury her beloved father. For ten years, she’s run from the town that never understood her, and even though she misses the sound of a warm Southern night and her eccentric, loving family and their funeral parlor, she can’t bring herself to stay. Even with her father gone, it feels like nothing in this town has changed. And she hates it. Until she finds a ghost standing at the funeral parlor’s front door, just as broad and infuriatingly handsome as ever, and he’s just as confused about why he’s there as she is. Romance is most certainly dead . . . but so is her new editor, and his unfinished business will have her second-guessing everything she’s ever known about love stories.
RECENSIONE
Lo dico chiaro e tondo: The Dead Romantics è stato una grandissima delusione. Prima di iniziare a leggerlo avevo aspettative piuttosto alte, che purtroppo non sono state per nulla soddisfatte. Ovviamente sapevo di non avere a che fare con il romance del secolo, però la trama mi aveva stuzzicata e le recensioni lette online erano tutte positive… eppure nel mio caso non si è accesa nessuna scintilla, anzi.
Ciò che inizialmente aveva attirato la mia attenzione era l’elemento paranormale della storia: la protagonista, Florence, è infatti capace di vedere i fantasmi e finisce con innamorarsi proprio di un fantasma. Insomma, mi era sembrato un modo originale di inserire l’aspetto sovrannaturale in un romance senza ricorrere ai soliti demoni, vampiri, lupi mannari… Leggendo il romanzo però ho cambiato idea completamente: non mi è piaciuto come l’autrice ha trattato questa componente, cioè in modo molto confusionario e con una spiegazione finale poco convincente.
Non mi sono piaciuti nemmeno i due protagonisti, li ho trovati entrambi piatti, senza personalità e non ben delineati.
La protagonista femminile, nonché voce narrante, Florence Day, lavora come assistente per una delle autrici di romanzi rosa più importanti d’America (autrice ovviamente inventata); in realtà non è soltanto la sua assistente bensì la ghost writer dei suoi ultimi successi – anche se questo è un segreto che quasi nessuno conosce. Da oltre un anno soffre di un vero e proprio “blocco dello scrittore”, dato che da quando il suo fidanzato l’ha lasciata non crede più nell’amore e dunque non riesce a scrivere quello che dovrebbe essere il lieto fine dell’ultimo libro di Ann Nichols. Le premesse non erano male, ma a livello pratico Florence mi ha davvero infastidita… continuava a lamentarsi di tutto! Non ho apprezzato poi come l’autrice ha trattato la sua relazione con la famiglia, e soprattutto con il padre.
Il protagonista maschile, Benji (nome fra l’altro terribile a parer mio), è il nuovo editore di Florence, nonché il fantasma di cui la ragazza si innamora. Benji è un personaggio secondo me piuttosto insulso, non mi ha fatto né caldo né freddo e questo non è sicuramente un aspetto positivo in un romance.
Anche la storia tra Florence e Benji è troppo poco approfondita, non ho ben capito come e quando si siano innamorati. Fra l’altro in un romance ci si aspetterebbe che la love story fosse al centro di tutto e invece qui non è così, sono veramente poche le scene in cui Benji e Florence interagiscono. In generale ho trovato tutto il romanzo piuttosto lento e noioso, soprattutto la prima parte. Sono stata quasi tentata di mollarlo a metà!
Peccato, mi dispiace davvero che The Dead Romantics non sia riuscito a convincermi. D’altra parte a volte è inevitabile incappare in qualche delusione.
