RECENSIONE: Manuale di sopravvivenza di Ambra Sansolini
TITOLO: Manuale di sopravvivenza. Come liberarsi dalla trappola del narcisista, quando l’arma sono i figli
AUTRICE: Ambra Sansolini
PAGINE: 100
EDITORE: self
TRAMA:
Esiste una forma subdola di violenza sulle donne ed e quella che si manifesta dopo la fine della relazione, quando si hanno figli con il narcisista patologico. Come salvarsi da una morsa cosi stretta e terrificante? Ecco un piccolo compendio di consigli pratici su come affrontare la comunicazione tossica del carnefice e sfuggire alle innumerevoli trappole, create dal medesimo.
RECENSIONE
Come preannuncia il titolo stesso, si tratta un vero e proprio manuale di sopravvivenza stilato per contrastare le tattiche perverse del narcisista patologico.
Partiamo dalla definizione esatta di suddetta patologia (seppure stringata) che troviamo sul vocabolario Treccani. Narcisismo: tendenza e atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, mentre resta più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere.
Ambra Sansolini, giornalista, scrittrice e amministratrice di un blog antiviolenza, ha certo la giusta esperienza per trattare l’argomento.
Il caso specifico riportato nel testo, che è ristretto alla persona narcisista, ci fa capire come questa sia solo una delle infinite sfaccettature (e patologie) che assume la violenza sulla donna. Il narcisista è un vero manipolatore capace di rivoltare ogni situazione a proprio favore. La sua è una violenza psicologica, più subdola di quella fisica perché molto difficile da dimostrare. Il manuale riporta numerosi esempi di messaggi realmente scambiati tra diversi narcisisti e le loro vittime. Analizza i testi per fare comprendere ai lettori come ogni parola sia una trappola congegnata ad hoc.
La donna parte sempre da una situazione svantaggia, sia che si trovi senza lavoro e debba dipendere dal mantenimento del narcisista, sia che lavori ad alti livelli. Nel primo caso lui l’accuserà di essere incapace di trovarsi un lavoro, nel secondo di non avere tempo a sufficienza per occuparsi del figlio. In ogni caso parliamo di una donna sola che dovrà affrontare una lunga serie di problemi, tra cui quelli legati al mantenimento dei turni per l’affido condiviso, strumentalizzati al massino dal narcisista. Lo scopo del narcisista, infatti, è quello di minare la stabilità mentale della sua vittima, facendola sentire inadeguata al ruolo di madre. Vivendo continuamente sotto la pressione estenuante messa in atto dall’ex e difficile mantenere la calma e non reagire, ed è proprio sulle reazioni che il narcisista conta per portarle via il figlio.
Il testo si legge rapidamente ed è un’opportunità per riflettere su condizioni (e condizionamenti) che spesso sfuggono ai più. Per questo motivo è destinato a un pubblico sia femminile che maschile, ancor più – è ovvio – può essere di grande aiuto soprattutto alle donne che vivono situazioni analoghe; vi troveranno consigli ed esempi “pratici” per imparare a evitare i calappi più consueti.
Adelaide J. Pellitteri
autori emergenti, donne, Femminismo, recensione, violenza di genere