RECENSIONE: L’orsetto freddoloso di Antonella Milardi
TITOLO: L’orsetto freddoloso
AUTRICE: Antonella Milardi
ILLUSTRATORE: Watteo
EDITORE: Milena Edizioni
PAGINE: 32
TRAMA:
Valentino è un orsetto speciale, vive nel Polo Nord, dove tutti gli orsi sono bianchi, mentre lui ha il pelo marrone e sente sempre freddo. I genitori sono preoccupati per lui: non ha amici e a scuola viene deriso da tutti, per il colore del suo pelo e per i suoi abiti di lana. Valentino non risponde alle provocazioni dei compagni orsetti, resta sereno e cerca di essere ottimista, come gli hanno insegnato i genitori. Sempre in Artide, a Rovaniemi, vive Babbo Natale che decide di intervenire per aiutare Valentino…
Età di lettura: da 4 anni
RECENSIONE
Valentino, il protagonista di questo racconto per bambini, è un orsetto assai singolare: pur vivendo nelle Terre Artiche, il suo pelo è completamente marrone. Tutti gli altri orsi polari sono, come sappiamo, bianchi… ma lui no. Nemmeno una candida macchiolina caratterizza il suo pelo, che è invece rigorosamente marrone. Come spesso accade ai “diversi”, Valentino è preso di mira da parecchi altri orsi, inclusi i suoi compagni di classe.
L’orsetto, tuttavia, dimostra di possedere un carattere molto più positivo, solare, ottimista e fiducioso − questo forse è il termine migliore per descriverlo − di tutti coloro che lo circondano. Valentino non si offende, anzi attende, continua a credere che, prima o poi, gli altri lo capiranno.
Insomma, già dalla trama si percepisce il potere di questo libriccino, che sa raccontare una storia attuale, vera, contemporanea, profonda… con solo qualche verso e dei bei disegni. Gli autori partono, secondo me, dal principio che la solidarietà e la comprensione sono in realtà qualità molto più semplici da perseguire di quel che potrebbe sembrarci a volte. In un presente di abbandono, scontri e odio, Antonella Milardi ha immaginato una storia per bambini che − in modo diretto, lineare, dolcissimo − racconta una grande verità e porta con sé un insegnamento per tutti, grandi e piccini.
Questo racconto veicola due messaggi fondamentali: oltre alla già citata comprensione dell’altro, L’orsetto freddoloso ci fa anche capire il valore dell’educazione. Già, perché i compagni di classe di Valentino sono odiosi solo perché i loro genitori hanno ripetuto loro quanto Valentino fosse strano, diverso, quasi pericoloso. I bambini, lo sappiamo, sono molto più aperti e privi di preconcetti degli adulti che li circondano. E così gli autori non destinano questo libro solo ai più piccoli, ma anche e soprattutto ai più grandi, ai genitori, che dovrebbero leggere questa storia per se stessi e per creare un mondo migliore per i propri figli.
Nella storia fa la sua comparsa anche Babbo Natale, che arriva quasi sei mesi in anticipo… Perché? Forse per ricordarci che non bisogna mai aspettare l’arrivo del Natale (25 dicembre) per essere migliori. Ogni occasione va colta al volo.
“Se tra milioni di stelle d’oro una s’illumina d’argento
che male può fare agli altri astri del firmamento?”
Concludo sottolineando che ovviamente il libro fa un chiaro riferimento al razzismo, ma che, ciò nonostante, questa non è l’unica forma di diversità che diviene causa di pregiudizio e discriminazione. Valentino è il simbolo di ogni diversità umana. E la diversità è sempre una possibile fonte di ricchezza.
Cosa ne pensate? Vi piacerebbe leggerlo?
ALEX
10/12/19