RECENSIONE: La signora Morgenstern e il male di Marcel Huwyler

TITOLO: La signora Morgenstern e il male
AUTORE: Marcel Huwyler
PAGINE: 375
EDITORE: Emons Edizioni

TRAMA:
Legge e giustizia non sono la stessa cosa, ne è convinta l’insegnante in pensione Violetta Morgenstern. Ecco perché ha trovato un modo originale di passare il tempo libero: uccidere i malfattori in modi creativi. Ed è così brava nel suo hobby che riceve una misteriosa e irrinunciabile offerta da una speciale unità dei servizi segreti svizzeri, la Tell: dovrà compiere omicidi su commissione. Violetta, affiancata da Miguel, esperto collaboratore, avrà bisogno di tutto il suo sangue freddo e capacità di improvvisazione per liberare il mondo da un oscuro criminale che si diverte a seminare delitti.

RECENSIONE

Kai Koch è uno stronzo, e lo è sempre stato. Un vero bastardo infame, che nella sua vita ha fatto e farà solo del male a tutti quello che lo circondano. Purtroppo essere dei veri stronzi non è illegale e la giustizia non lo può punire. Ma Violetta Morgenstern può: e così Kai Koch una bella mattina finisce sotto un treno. 
La sua giustiziera è una signora che ha superato i cinquant’anni, un’ex insegnante di scuola elementare ora in pensione che come passatempo elimina le persone dannose per la società. I farabutti, i maleducati, gli ingrati, i violenti… gli stronzi, insomma. E nel suo hobby è davvero brava, nulla da eccepire. Proprio questa sua qualità cattura l’interesse della Tell, un’agenzia supersegreta svizzera che, lavorando rigorosamente al di fuori di tutti i canali ufficiali, si occupa di “gestire” gli uomini e le donne che potrebbero rappresentare una minaccia per la nazione. E con “gestire” ovviamente intendo ammazzarli a sangue freddo, facendo passare queste morti per sfortunati incidenti. Inizia così la seconda carriera di Violetta.

La protagonista ha un background a dir poco peculiare: figlia di un ex parroco svizzero cattolico, diventato poi missionario della Croce Rossa, e di una chimica diventata poi collaboratrice del Mossad, da adolescente aveva già vissuto in più paesi di quelli che normalmente una persona può visitare in una vita intera, dal Bangladesh all’Honduras. Dai genitori e dalla gente del posto aveva imparato utili abilità, come l’uso dei veleni, le arti marziali e un’infinità di lingue diverse. Era poi diventata, una volta tornata in Svizzera da giovane adulta, una maestra severa ma giusta, amata dai più e sempre pronta a mettere in riga i bulletti. Nel corso del libro si scoprono sempre più dettagli sul suo passato e Violetta diventa man mano più complessa e interessante, con il suo carattere forte, la sua insaziabile voglia di giustizia e la mancanza di qualunque filtro quando si tratta di riprendere chi si comporta male
Ad accompagnarla in questa sua prima avventura ci sono anche Miguel, il suo partner in crime nonché agente anziano (nonostante sia assai più giovane di lei), e i due burocrati responsabili dell’operazione, Huber e Meier. Tutti i personaggi sono descritti con un bel misto di dramma e comicità, hanno tratti caratteristici indimenticabili e spassosi, e tutto è visto attraverso la prospettiva esuberante di Violetta. Non vi dico di più su di loro per non fare spoiler, ma sappiate che tra le pagine ci sono tanti segreti da scoprire

Spostandosi tra case di riposo, gli uffici della Tell e le cittadine pittoresche di Malta, questo romanzo combina momenti investigativi propri del giallo con plot twist e scene d’azione da spy story, mantenendo però sempre un tono comico, che gioca con l’esagerato, l’assurdo e il grottesco. Lo stile è irriverente e l’autore si diverte a usare stereotipi e battutacce a suo vantaggio. Una scelta vincente a mio parere.
Il finale è forse leggermente affrettato, ma non posso dire che non colpisca o che non sia adatto al libro, che nel complesso punta molto sull’esagerazione e meno sulla complessità del caso da risolvere. 

La signora Morgenstern e il male è stata una perfetta lettura da vacanza. Ora sono pronta per iniziare il secondo volume, La signora Morgenstern e il tradimento.

Alex

Emons Edizioni, giallo, recensione, thriller

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