RECENSIONE: Episodi straordinari di Edgar, Allan e un Po’
TITOLO: Episodi straordinari
AUTORI: Edgar, Allan e un Po’
EDITORE: Linee Infinite Edizioni
PAGINE: 98
TRAMA:
Episodi straordinari è una raccolta di racconti insoliti e particolari, una montagna russa di emozioni che ricalca la vita di ciascuno di noi in maniera diversa e particolare. Gli “Edgar Allan e un po’” guidano il lettore in un percorso che lo porta da un negozio di fiori fino al mondo dell’arte, mostrando i lati nascosti della “venere” di botticelli, passando per la scrivania di un cinico detective fino ad arrivare a interrogarsi sulle grandi domande davanti alle onde del mare.
RECENSIONE
Episodi straordinari è una raccolta di opere di vario genere: brevi poesie e filastrocche si alternano a racconti dalle diverse sfumature; tutti i testi sono stati scritti da studenti delle superiori (non è specificata l’età né la scuola di provenienza).
Recensire questo libro non è proprio facile, vista l’eterogeneità del contenuto e l’età degli autori; tuttavia, come sempre, cercherò di essere il più completa e obiettiva possibile.
Partiamo dai racconti: tante buone idee, ma una forma che delude leggermente.
Verde speranza di Giulia Mennillo e Alla luce del sole di Giulia Carniti colpiscono per il finale a sorpresa, divertente il primo e scioccante il secondo. Ho trovato agghiacciante (e quindi risultato raggiunto) anche il racconto conclusivo, ovvero Primavera morta di Matteo Perotti, il quale in poche pagine riesce a dipingere la figura del perfetto serial killer, condendola della giusta punta di artisticità.
Meno riuscito, a mio parere, è Polly di Giulia Mennillo, che risente troppo della penna acerba dell’autrice. L’idea di un “vuoto che riempie” è molto poetica e con un enorme potenziale narrativo, però Giulia forse cerca troppo di sembrare “raffinata” nella scrittura e per questo dimentica che per raccontare emozioni così complesse spesso basta dire la verità, nel modo più semplice e immediato possibile, evitando ghirigori inutili.
Tra le poesie ho apprezzato particolarmente la lunga filastrocca Perla come una merla, ingenua e simpatica al punto giusto.
Nell’insieme devo ammettere che si sente molto l’inesperienza degli scrittori. Badate bene: il problema non è, secondo me, la presenza di uno stile infantile, perché lo stile non è affatto infantile; il problema è, al contrario, il tentativo non riuscito di sembrare più grandi, il tentativo di costruire frasi con lessico fin troppo elevato e strutture fuori dal quotidiano…. Il risultato sa di forzato, l’insieme perde di spontaneità.
I ragazzi hanno un grande potenziale comunicativo: gli autori avrebbero, forse, dovuto cercare di imitare meno i “grandi autori”, concentrandosi invece sul proprio linguaggio, unico e inimitabile.
Ci tengo a sottolineare però che i temi trattati sono sicuramente interessanti e che lo sforzo concettuale e contenutistico fatto dai ragazzi è ammirevole: tra le pagine, infatti, si affrontano argomenti complessi come la solitudine, la follia, l’utopia, l’indifferenza e l’alterità.
[Se tutti gli studenti dimostrassero questa voglia di mettersi in gioco – e se tutti gli insegnanti riuscissero a trasmetterla – probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore. Ma questo è un mio pensiero personale…]
Segnalo, per l’editore, qualche refuso qua e là.
Concludo augurando buona fortuna a tutti e quattordici i giovani autori di Episodi straordinari: spero di rileggervi comunque in futuro 😉
Fatemi sapere cosa ne pensate 🙂