RECENSIONE: Circe di Madeline Miller

TITOLO: Circe
AUTORE: Madeline Miller
EDITORE: Sonzogno
PAGINE: 411

TRAMA:
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull’isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l’ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l’astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell’Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.

RECENSIONE

La mia passione per la mitologia greca è nata quando avevo all’incirca cinque o sei anni grazie a mia sorella: lei mi raccontava i suoi miti preferiti sugli dei e gli eroi dell’Antica Grecia e io, incuriosita, me ne stavo seduta ad ascoltarla. Ricordo ancora i libricini pieni di disegni che ho letto in prima e seconda elementare su Odisseo, Atena, Afrodite, Zeus… Per non parlare della saga de Le ragazze dell’Olimpo e, soprattutto, di Percy Jackson.
Insomma, chi mi conosce sa che, se dipendesse da me, aggiungerei volentieri mitologia greca come materia scolastica obbligatoria. E una delle mie migliori amiche ha dato prova di saperlo molto bene, dato che per il mio compleanno ha deciso di regalarmi Circe.

La magia di Circe, Odissea, X, vv. 203-243 - YouTubeIl romanzo di Madeline Miller non mi è semplicemente piaciuto, mi ha proprio sorpresa e coinvolta. Di Circe normalmente non si sa molto, infatti la maggior parte della gente (me compresa) la conosce come la maga dell’isola di Eea che ha trasformato in porci i compagni di Odisseo per poi innamorarsi di quest’ultimo ed essere, ovviamente, abbandonata alla fine. Circe è sempre presentata come una maga e una donna spietata, nonchè come una delle tante amanti che Odisseo ha incontrato lungo il suo viaggio di ritorno a Itaca. Però Circe è davvero solo questo, una maga cattiva e un’amante abbandonata? Questa è la domanda da cui prende forma il romanzo di Madeline Miller. L’autrice costruisce, come mai nessuno prima, un libro di ben 400 pagine interamente dedicato a Circe per farci conoscere aspetti della sua vita e della sua personalità da sempre trascurati. 

Circe è il racconto di una vita travagliata e unica, ma soprattutto è il racconto della vita di una donna forte, intelligente, audace e sicuramente “progressista”. La scrittrice ci presenta l’intera vita della maga, partendo proprio dalla nascita e dalla fanciullezza. Cosa ha fatto Circe per migliaia di anni prima finire su Eea? Esisteva prima dell’arrivo di Odisseo? Perché una potente maga come lei vive su una piccola isola sperduta nel Mediterraneo a pochi passi da Scilla e Cariddi? La Miller risponde a tutte queste domande e a molte altre, dandoci così la possibilità di conoscere la vera Circe, di scoprire come è nata la grande maga che tutti conosciamo. Grazie proprio all’approfondimento della vita passata della titana, ho avuto modo di scoprire un sacco di cose che prima ignoravo: che Circe è sorella di Pasifae (la madre del Minotauro); che Circe ha avuto una storia con Dedalo; chi era la vera Scilla e come è diventata il mostro che incontrerà Odisseo… e tante altre ancora.

Ascolto il suo respiro, tiepido sull’aria notturna, e in qualche modo mi conforta. Lui non intende dire che non siamo spaventati. Solo questo: che siamo qui. È questo che vuol dire nuotare nella corrente, camminare sulla terra e sentirne il tocco sotto i piedi. È questo che significa essere vivi.

L’autrice racconta alcuni eventi differentemente da come io li conoscevo, ma questo è assolutamente normale, infatti bisogna considerare che la mitologia non è una scienza esatta, motivo per cui ci sono talmente tante versioni differenti dei vari miti che è impossibile contarle tutte e conoscerle tutte… ognuno può scegliere la sua preferita. La scrittrice ha, soprattutto, stravolto molto il personaggio di Odisseo e la sua relazione con Circe, facendole prendere una piega che non mi sarei mai immaginata. Sinceramente non ho apprezzato molto come ha presentato Odisseo, poichè io sono una grandissima fan del re di Itaca e perciò mi è dispiaciuto che abbia deciso di raffigurarlo in modo “negativo”; d’altra parte, credo che la versione del mito da lei scelta sia stata la più azzeccata per il romanzo che ha voluto creare, quindi non posso di certo lamentarmi di questa sua decisione… anzi, la storia tra Circe e Odisseo (e tutte le sue conseguenze) è in assoluto la parte del libro che ho preferito.

Circe: nuova serie sulla mitologia greca per HBO MaxOra concentriamoci sulla protagonista del romanzo. La Circe di Madeline Miller è un modello per tutte noi donne, è la figura che tutte noi dovremmo prendere come esempio. Siamo nell’Antica Grecia, in una società patriarcale dominata da una cultura fortemente maschilista, in cui le donne hanno valore pari a zero e più volte nel corso della storia la scrittrice si concentra proprio su questo aspetto, mettendo in evidenza come Circe sia stata ripudiata dal suo stesso padre, maltrattata e confinata in un piccolo angolo di mondo.

La gelida punta di una lancia mi stava rigirando nel ventre. Ma cosa mi ero messa in testa? Il mio passato non era un gioco, né una storia d’avventura. Era un informe relitto sbattuto sulla spiaggia dalle burrasche e lasciato lì a marcire. Orribile quanto quello di Odisseo.

Nonostante tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare, Circe si è sempre rialzata e ha sempre tirato fuori un coraggio da leonessa anche nei momenti più ardui e contro gli avversari più temibili. La figlia di Elios è stata denigrata, abbandonata, chiamata sciocca e inutile, violentata nel corpo e nell’animo, eppure non si mai lasciata andare. È una titana, è figlia del Sole, ma prima di tutto è una donna che ha combattuto per la sua sopravvivenza e quella dei suoi (pochi) cari, che si è fatta da sola, che ha avuto la pazienza di lavorare fino allo sfinimento per imparare cose che non avrebbe mai pensato di poter apprendere. E così, già dopo qualche capitolo, Circe smette di essere la maga cattiva, come è sempre stata ai nostri occhi, e diventa una donna che non ha avuto bisogno di essere accompagnata da un uomo per farsi rispettare, ma che ha trovato da sola la forza e il modo per farlo.

Come si suol dire, “sono i vincitori a scrivere la storia” e nessuno ha mai chiesto il parere di Circe, perciò leggendo questo romanzo pare di essere davanti a una storia completamente nuova, a un personaggio completamente nuovo… Il cambio di punto di vista è spiazzante, quasi sconvolgente. Stupefacente. Ed è proprio questa novità la carta vincente del libro di Madeline Miller.

Conoscete l’autrice? Vi ispira questo libro?

MARTA

donne, recensione, storia

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