BLOGTOUR: I doni dell’abisso di Giuseppe Gallato – La Dragunara
Buongiorno a tutti e tutte!
Oggi ospitiamo la settima tappa del blogtour dedicato a I doni dell’abisso, libro di Giuseppe Gallato sul folklore siciliano pubblicato da NPS Edizioni. Questo appuntamento si concentra sul racconto intitolato L’anatema della Dragunara. Pronti per fare qualche domanda all’autore?
- Breve trama del racconto. Riassumilo in poche righe, regalandoci tre parole per descriverlo.
Medea, la Dragunara protagonista del mio racconto, dopo essere stata sottoposta a un lungo processo con l’accusa di eresia e subito indicibili torture da parte degli alti inquisitori, verrà ricondotta nel suo villaggio d’origine nei pressi di Monte Cofano per essere messa al rogo in pubblica piazza. Qui, tuttavia, troverà la forza per risvegliare il suo antico e ancestrale potere, un potere in grado di governare le fiamme e il vento a proprio piacimento.
Parole chiave: Anatema, Condanna, Annientamento. - Quali leggende e creature fantastiche conosceremo?
Protagoniste indiscusse della storia sono le Dragunare, le “Timpeste di ventira” (tempeste di vento): streghe maligne e distruttrici capaci di provocare, attraverso le loro formule magiche, tempeste e vortici marini. Si narra che corrano come ossesse per terra e per mare, lasciando al loro passaggio solo morte e distruzione. Per questo sono molto temute tra i marinai che, non a caso, conoscono e recitano un’orazione con la quale, facendo il segno della croce, sarebbero in grado di “tagliare” con questo gesto le trombe d’aria. - Dove è ambientato il racconto?
La storia è ambientata nei pressi di Trapani e più precisamente a Monte Cofano. Secondo la leggenda, le “draunari” si radunavano in questo luogo durante la notte per dare vita a un circolo danzante. La storia narra che una di loro, solitamente quella che resta in mezzo al cerchio magico, sia disposta ad accogliere e iniziare al sabba altre donne comuni, rivelando in quell’occasione i loro oscuri segreti. Questa scena mi ha dato l’input per dare vita alla storia della Dragunara protagonista del mio racconto, e da qui riagganciarmi alla sua temibile leggenda: “una donna dai capelli sciolti, nuda, che allo scoppiare dell’uragano si solleva da terra con la testa chinata sul petto per prendere la forma di denso e scuro vapore o di fumo nero”. Una forza terrificante che può essere fermata solo “tagliandola” con la mano sinistra e recitando scongiuri. - Un breve estratto dal racconto.
“La giovane si risvegliò circondata dal caos e dalle fiamme… Alzò le mani e ammirò estasiata le lingue di fuoco che le lambivano la pelle nuda… In piedi, sul trono che i suoi carnefici le avevano innalzato, Medea era pronta a veder bruciare il mondo.” - Indica una canzone da ascoltare come colonna sonora al racconto, o un’immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc) da abbinare.
Per la lettura consiglierei l’ascolto delle musiche che mi hanno ispirato maggiormente durante le fasi di stesura del racconto. Nella fase iniziale: “What went we” di Mark Korven; nella fase intermedia: “Firelink Shrine”, soundstrack di Dark Souls; nella fase finale: la soundtrack di Attack on Titan, “Attack on Titan”.
Che ne dite? Vi ispira? 🙂
Non perdetevi le altre tappe del tour! Le trovate tutte QUI.
QUI invece trovate ulteriori informazioni sul libro.