RECENSIONE: A 15 anni sei troppo vecchio di Markus Zusak
TITOLO: A 15 anni sei troppo vecchio
AUTORE: Markus Zusak
EDITORE: Frassinelli
PAGINE: 180
TRAMA:
In «A 15 anni sei troppo vecchio» incontriamo per la prima volta i fratelli Cameron e Ruben Wolfe. I due sono tanto uniti quanto diversi, visto che mentre Ruben, il più vecchio, è forte, bello e brillante, Cameron è invece il più classico degli sfigati. I due ragazzi passano la maggior parte del loro tempo litigando con i genitori e i fratelli maggiori, combattendo tra di loro incontri di boxe «a una mano» (possiedono un solo paio di guantoni), e progettando piani semidelinquenziali, come derubare il dentista del quartiere, che falliscono miseramente. Ma quello che Cameron, come tutti gli adolescenti, desidera veramente, è incontrare una ragazza – una ragazza vera, non una di quelle delle riviste che guarda il fratello. Ma la domanda che lo attanaglia è: chi può innamorarsi di un perdente come me?
RECENSIONE
Ho letto e amato i due “precedenti” libri di Markus Zusak, Storia di una ladra di libri e Io sono il messaggero, così quando ho saputo della trilogia The Wolfe Brothers ho deciso di leggerla. Era da quasi un anno che mi ripromettevo di acquistare A 15 anni sei troppo vecchio, l’avevo inserito anche nella mia wishlist di dicembre e, finalmente, ora ho avuto la possibilità di leggerlo.
Ne A 15 anni sei troppo vecchio l’autore ci presenta la famiglia Wolfe. I Wolfe sono un “branco” numeroso, incasinato e pieno di problemi, ma anche molto unito, i cui membri sono capaci di volersi bene e di proteggersi a vicenda.
A capo del “branco” ci sono il signore e la signora Wolfe, all’apparenza due genitori un po’ rudi e bruschi, ma anche disposti a spaccarsi di lavoro per il bene dei loro figli.
Il primogenito, Steven, è presentato come “il vincente” della famiglia, colui che piace alla gente e che riesce ad ottenere successo nella vita. Troviamo poi Sarah, l’unica figlia femmina, che divide le sue giornate tra lavoro in ufficio e lunghe sessioni di coccole con il fidanzato sul divano di casa. Incontriamo anche Ruben, il belloccio della famiglia, il ragazzo affascinante e simpatico che fa cadere ai suoi piedi tutte le ragazze. Infine, sul gradino più basso della famiglia, c’è Cameron, il ragazzo “dal cuore grande”, quello timido e insicuro che preferisce rimanere in silenzio o rispondere “ok” a tutti piuttosto che dire ciò che realmente pensa.
Cam è il vero protagonista della storia, nonché la voce narrante. Ho apprezzato molto l’ironia e l’autoironia usate dal ragazzo, di cui sono impregnate tutte le pagine. Cam sa di essere uno “sfigato”, è cosciente del fatto che non fa altro che ciondolare per le strade senza una meta, fare a pugni con Rube per divertimento, commettere piccoli furti e reati con il fratello.
“Mi chiamo Cameron Wolfe.
Vivo in città.
Vado a scuola.
Non godo di grande popolarità tra le ragazze.
Ho un po’ di buon senso.
Non molto.
Ho un sacco di capelli.
Ruben è mio fratello maggiore, e mi mette sempre nei guai.
Però io faccio lo stesso con lui.”
Mi è piaciuto moltissimo il personaggio di Cameron. Non ho potuto che adorare i suoi sogni all’apparenza un po’ strani e senza senso, ma, in realtà, carichi di significato. Grazie a questi particolari sogni abbiamo la possibilità di entrare nella mente di Cam e di comprendere un po’ di più il ragazzo. Mi sono piaciuti molto anche i suoi pensieri e le sue considerazioni riguardanti il mondo femminile. Cam è un quindicenne e come tutti gli adolescenti prova un certo interesse e un certo desiderio verso le ragazze. Gli piace guardare le riviste con le foto di donne in costume da bagno, però, in realtà, Cam non vuole per sé una ragazza così perfetta da sembrare quasi finta come quelle sulle copertine delle riviste, lui sogna di innamorarsi di una ragazza normale e “reale”, come lui stesso dice spesso. E trova quello che cerca in Rebecca Conlon. Rebecca non è di una bellezza spaziale, ma per Cam è perfetta. Il ragazzo si perde completamente in lei, passa le sue giornate a pensare alla prossima volta in cui potrà rivederla.
“Respirava, ci vedeva, ed era reale. Era questa la cosa migliore. Occhi. Occhi vivi. I capelli chiari che le scendevano lungo la schiena. Bel collo, belle spalle. Non era una reginetta di bellezza. Non era una di quelle ragazze… sapete a quali mi riferisco, no? Lei era reale.”
A 15 anni sei troppo vecchio è un romanzo quasi di formazione, incentrato sull’adolescenza, sul processo di crescita e maturazione. Il libro non presenta una vera e propria trama, non narra avventure e vicende mozzafiato, ma più che altro Markus Zusak ha voluto presentare la quotidianità di una famiglia e in particolare la vita di due fratelli. Il rapporto tra Cam e Rube costituisce il vero fulcro del romanzo. Ho adorato il loro legame perché si tratta di un legame solido e sincero. Ho amato il modo in cui i due si sostengono e si aiutano a vicenda, sono sempre disposti a tutto l’uno per l’altro.
Nonostante l’assenza di una trama vera e propria vi assicuro che il libro non risulta per niente noioso. Markus Zusak usa un linguaggio molto diretto e comunicativo, capace di catturare il lettore dall’inizio alla fine.
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto?
Ditemelo nei commenti.