RECENSIONE: Onyx Storm di Rebecca Yarros
TITOLO: Onyx Storm
AUTRICE: Rebecca Yarros
PAGINE: 809
TRAMA:
Dopo aver trascorso quasi diciotto mesi nell’accademia militare di Basgiath, Violet Sorrengail sa che non c’è più tempo per le lezioni. O per l’incertezza. La guerra è davvero iniziata e, con i nemici in avvicinamento e ormai infiltrati all’interno dei loro ranghi, è impossibile sapere di chi fidarsi. Violet dovrà spingersi oltre le deboli difese di Aretia alla ricerca di alleati che possano schierarsi al fianco di Navarra. Il viaggio metterà a dura prova il suo spirito, la sua fortuna e la sua forza, ma è disposta a fare qualsiasi cosa per salvare ciò che ama – i suoi draghi, la sua famiglia, la casa che hanno ricostruito e lui. Anche se questo significa custodire un segreto così importante che potrebbe distruggere tutto. C’è bisogno di un esercito. Di Potere. Di Magia. E di una cosa che solo Violet è in grado di scovare… la verità. Ma una tempesta si sta preparando all’orizzonte e non tutti riusciranno a sopravvivere alla sua collera.
RECENSIONE
Una parte di me temeva che Onyx Storm non sarebbe stato all’altezza dei due precedenti capitoli della saga, invece ancora una volta Rebecca Yarros ha fatto centro.
La scrittura dell’autrice continua ad essere molto scorrevole e semplice, senza però scadere mai nel banale. Il ritmo della narrazione è piuttosto rapido, ma mai troppo frettoloso, anzi l’autrice ha equilibrato alla perfezione scene d’azione più dinamiche e veloci, ad altre più statiche in cui a emergere sono le emozioni dei personaggi e i loro rapporto personali.
Onyx Storm è forse il più fantasy dei tre libri finora pubblicati della saga, infatti buona parte del libro è occupata dal viaggio che Violet e i suoi compagni d’ala compiono per le isole alla ricerca di alleati e di informazioni sugli irid. Questo ha permesso all’autrice di approfondire ulteriormente il worldbuilding allontanandosi da Basgiath e Aretia. Mi è piaciuto come sono state descritte le varie isole, ognuna diversa dalle altre per costumi, cultura, colori, lingua e religione. Mi è anche piaciuto che in ogni isola Violet, Xaden e gli altri abbiano dovuto affrontare delle sfide che li hanno messi alla prova in modi differenti, testando non solo la loro forza fisica, ma anche l’astuzia, la lealtà, la resilienza del gruppo.
Violet continua a maturare acquisendo sempre più sicurezza in se stessa senza però perdere quella sua fragilità che la caratterizza fin dall’inizio della storia. Oltre alla sua audacia e alla sua testardaggine, non ho potuto che apprezzare la sua intelligenza, che in questo libro emerge ancora di più.
L’arco narrativo di Xaden mi ha pienamente convinta; in particolare devo dire di aver apprezzato i due volti diametralmente opposti del ragazzo che ci vengono mostrati in questo romanzo: da una parte Xaden è spietato come mai prima, faticando in più occasioni a controllare la rabbia e dunque a resistere all’impulso di incanalare il potere dalla terra, a causa della sua parziale trasformazione in Venin; dall’altra parte è protagonista di diversi momenti di grande romanticismo e dolcezza nei confronti di Violet.
Xaden e Violet non maturano solo come individui, ma anche come coppia: tra i due non c’è solo amore, ma anche grande fiducia e rispetto, sono sempre pronti a sostenersi e a difendersi reciprocamente indipendentemente da ciò che accade intorno a loro. In particolare ho amato la grande tenacia che Violet dimostra nel tentare in tutti i modi di trovare una cura per Xaden.
Tra i personaggi secondari il mio preferito continua (ovviamente) a essere Ridoc, che in questo libro fa un ulteriore upgrade, mostrandoci il suo lato più serio, responsabile e protettivo. Altri personaggi ben sviluppati sono Garrick e Bodhi, che dimostrano di essere i veri amici di cui Xaden ha bisogno in questo suo momento di instabilità…. Purtroppo sono al 99% convinta che uno dei due ci lascerà nei prossimi romanzi (non aggiungo altro per evitare spoiler). Anche Aaric mi ha intrigata parecchio e sono curiosa di vedere come l’autrice svilupperà il suo personaggio, soprattutto ora che conosciamo il suo sigillo.
Chi invece continua a non convincermi troppo è Rhiannon: se da una parte è vero che compare poco in Onyx Storm, dall’altra parte anche nelle scene in cui è presente non lascia mai il segno; inoltre continuo a non vedere esempi concreti di questa grande amicizia che dovrebbe esserci tra lei e Violet.
L’unica critica che posso fare a Onyx Storm è la leggera confusione della battaglia finale, descritta a mio parere meno bene rispetto a quella di Iron Flame. Soprattutto non ho capito la scelta di inserire un paio di capitoli raccontati dal pov di altri due personaggi… Chissà, magari la ragione risulterà più chiara nel prossimo romanzo. Tralasciando questa (voluta, suppongo) mancanza di chiarezza, il finale di Onyx Storm è semplicemente micidiale: l’autrice ci lascia con un migliaio di punti interrogativi. Tant’è vero che Internet è invaso da non so quante teorie dei fan su ciò che succederà nel prossimo capitolo della saga. Ovviamente per trovare le risposte non possiamo che aspettare. E l’attesa sarà sicuramente terribile. Livello di dipendenza creata da questa serie? “È come se fosse la mia qualità preferita di eroina” (semicit. Edward Cullen).
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