RECENSIONE: Kaeru di Matteo Lorenzi
TITOLO: Kaeru
AUTORE: Matteo Lorenzi
PAGINE: 252
TRAMA: Nella primavera del 2015 un evento di incredibile portata sta per cambiare totalmente le abitudini della famosa cittadina di Corintola Terme. Un esperimento sociale estremo e senza precedenti si abbatterà con imprevedibili conseguenze sulla vita di un suo abitante, scelto tra milioni di potenziali “protagonisti” ignari in tutto il mondo, travolgendo come un fiume in piena soprattutto il destino di alcuni personaggi: Marcello, Denny e Ōshima. Tre figure agli antipodi tra loro. Uomini totalmente immersi nelle proprie diversissime vite che tuttavia scopriranno sulla loro pelle di avere in comune moltissime cose, e non certo per pura casualità. L’intreccio imprevedibile degli eventi li porterà alla resa dei conti, con la consapevolezza che alla fine, per quanto possiamo credere di essere liberi, c’è sempre qualcuno o qualcosa più grande di noi, artefice dei nostri destini.
RECENSIONE
All’interno di Kaeru convivono due anime che – proprio come i ricordi delle vite vissute dal protagonista – faticano a coesistere in modo funzionale. Cercherò ora di spiegarvi le mie impressioni limitando il più possibile gli spoiler.
Mettiamola così: i primi tre quinti di narrazione sono ottimi. Ti incollano alle vicende di quest’uomo, Danny DiVenuto, nel quale sembrano coesistere ricordi di due vite: da un lato l’uomo più fortunato del mondo (proprio Danny); dall’altro l’uomo più anonimo che possiate immaginare, Marcello Spatonzi. Il faraonico patrimonio del primo gli permette di vivere con ciò che chiunque potrebbe desiderare: donne, auto, villa gargantuesca, contatti in tutta l’alta società italiani, fiumi di droga… Insomma: uno sballo costante nella dissolutezza di chi, non sapendo cosa farci, si ritrova con troppi soldi in tasca. Il secondo è figlio di una ricca ma decaduta famiglia d’imprenditori, gli Spatonzi. Cresciuto nell’ombra di una figura paterna ingombrante, che un po’ per reazione e un po’ per inclinazioni personali preferisce condurre una vita modesta o per meglio dire al limite dell’insignificante, che rimanda un po’ al personaggio di Zeno Cosini.
Tutta questa prima parte della narrazione ha un indiscutibile fascino, si crea un mistero che trova nel fatidico terzo quinto il suo “capo della matassa”, che porta alla prima e più significativa ispirazione del romanzo. Non volendo io spoilerare, cercherò di stare sul vago dicendovi che questo testo si ispira, e neanche troppo velatamente, alle vicende narrate da una pellicola cult di fine anni ’90. Nella pellicola in questione si fa una feroce critica soprattutto allo show business televisivo negli USA. Kaeru non può pertanto prescindere da un confronto diretto con quest’opera, nei termini delle tematiche e della narrazione. Proprio come il protagonista della pellicola anche il protagonista di questo testo si accorgerà della situazione in cui è stato inserito (escluderò dalla valutazione alcuni concetti deliranti che, visto il mio campo di studi, mi hanno un pochino ucciso dentro… mea culpa). Nell’incontro con un altro personaggio, si riveleranno molte verità che fino a quel momento erano velate e appena percepibili. E rispetto alla pellicola a cui ci riferiamo, viste le differenze tra le vicende narrate, il nostro DANNY/MARCELLO avrà quella che a mio avviso è una meravigliosa reazione umana, che si può sintetizzare nella massima “ma a me… chi me lo fa fare?!”. Da questo punto mi sarei aspettato che nelle pagine seguenti l’autore percorresse il sentiero tracciato fino ad allora e manifestasse delle critiche simili o diverse alla situazione messa in scena nella pellicola di cui sopra e che si soffermasse nel contrasto tra protagonista e comprimari su implicazioni etiche e morali. Cosa che non avviene, o meglio: che avviene ma sempre e solo come sottotesto.
A questo punto siamo entrati negli ultimi 2/5 della storia. Esplode qui la seconda anima di questo romanzo: quella thriller, e più nello specifico quella di una mafia story.
Questa seconda parte l’ho trovata molto meno efficace della precedente: da un lato perché perde di interesse nel proseguire quanto raccontato sino a quel momento, lasciando in disparte possibili questioni che un lettore potrebbe essersi posto circa gli aspetti etici/morali dei fatti fino a qui narrati; dall’altro perché a mio avviso l’intreccio perde di coerenza. Mi spiego meglio: i vari personaggi vengono sempre introdotti con flashback o flashforward rispetto agli eventi “principali”, contestualizzandoli in modo adeguato nei termini di background e motivazioni. Fin qui tutto funzionerebbe… se non fosse che tutto l’intreccio delle ultime circa 100 pagine è costruito per creare un costante susseguirsi di plot twist e contro plot twist che porteranno infine all’epilogo. Ed io, personalmente, non ho apprezzato questa deriva alla James Bond, né tantomeno gli spiegoni degli spiegoni che per conoscenza del protagonista si sono resi necessari.
Per concludere: le basi ci sono, sono interessanti, ma a mio avviso si perdono in una storia che va forse troppo alla deriva in altro rispetto a quello che originariamente prometteva di essere, dandomi in parte la sensazione che l’autore volesse quasi raccontare due vicende diverse. Se amate questo tipo di narrazione, con continui colpi di scena, sono comunque sicuro che riuscirà a creare grande suspence in voi, anche perché l’epilogo è tutt’altro che scontato (anche se a tratti l’ho trovato ridondante).
Fronte tecnico ho poco da dire. Il libro è ben scritto. Non ho trovato uno stile narrativo che mi facesse gridare al capolavoro, ma ho visto molte idee e tanta voglia di raccontarle il che fa ben sperare per opere future che sarò, comunque, curioso di leggere.
In definitiva Kaeru di Matteo Lorenzi è un libro interessante, anche se forse l’autore ha voluto mettere troppa carne al fuoco… Tuttavia – al netto delle mie critiche – il titolo si presenta come un ottimo prodotto, con una narrazione buona e che per altri lettori potrebbe essere accattivante ed estremamente coinvolgente. È un romanzo che mi sento di consigliare soprattutto se amate leggere thriller, consapevoli che alla fine di questo si tratta.
Cosa ne pensate?