RECENSIONE: Re Mida ha le orecchie d’asino di Bianca Pitzorno
TITOLO: Re Mida ha le orecchie d’asino
AUTRICE: Bianca Pitzorno
EDITORE: Mondadori
TRAMA:
Quest’anno la bella e irraggiungibile cugina Tilda passerà l’estate in casa di Làlage, che ha solo undici anni e non immagina quanto possano essere pericolosi i segreti di una quasi quattordicenne. Làlage viene trascinata in un labirinto inestricabile di amori, segreti, bugie e malintesi, fino a mettere in pericolo l’amicizia con la fedelissima Irene. Un giorno però le viene offerta la parte principale in una recita strappalacrime…
RECENSIONE
Oggi vorrei parlarvi di un romanzo che occupa un posto molto speciale nel mio cuoricino da diversi anni, ovvero Re Mida ha le orecchio d’asino di Bianca Pitzorno.
Ho letto questo libro per la prima volta quando ero in prima media e nel corso degli anni l’ho riletto più volte senza mai annoiarmi, tant’è vero che nelle scorse settimane ho deciso di riprenderlo in mano. Le storie di Bianca Pitzorno sono caratterizzate dalla presenza di giovani protagoniste, spesso poco più che bambine, che si ritrovano ad affrontare le difficoltà, i timori e i cambiamenti tipici della vita e della crescita. La protagonista di Re Mida, Làlage, è una ragazzina sarda degli anni ’50, che nell’estate dei suoi undici anni ha a che fare con una serie di nuove esperienze che la cambieranno per sempre e che, soprattutto, l’aiuteranno a crescere.
Bugie, sotterfugi, tradimenti, segreti, amicizia e amore sono gli ingredienti attorno a cui ruota la storia di questo romanzo.
Làlage è un personaggio molto interessante e direi che è la ragazzina che un tempo tutte noi siamo state: è curiosa, è attenta a tutto ciò che sente o vede, non smette mai di porsi domande e di andare alla ricerca di risposte (utilizzando non poca fantasia), si interroga sulla vita, sulla morte, su Dio e sul significato di amore. A undici anni Làlage si trova alla fine dell’infanzia e da un lato ha fretta di crescere, mentre dall’altro ha paura di quello che le succederà e dei cambiamenti che dovrà affrontare. In particolar modo si rende conto di iniziare a provare un certo interesse per il sesso opposto: ai suoi occhi tutti gli uomini o ragazzi appaiono come attori del cinema, come uomini super affascinanti che potrebbero ricambiare il suo interesse; ovviamente si tratta di pensieri e discorsi molto astratti e infantili, ma estremamente veritieri… Chi da ragazzina non ha mai fantasticato su qualche compagno di scuola, il vicino di casa, il fratello di un’amica o addirittura su qualche star del cinema?
L’aspetto di Làlage che mi ha maggiormente ricordato la me di qualche anno fa è la sua venerazione per la cugina Tilda, che (nonostante abbia solo 14 anni) agli occhi di Lalage è una sorta di dea. Ricordo che quando ero più piccola vedevo mia sorella come una ragazza “grande e matura”, la copiavo in tutto quello che faceva o diceva perchè la consideravo un esempio e sognavo di diventare come lei. Ora, com’è normale, considero le quattordicenni poco più che bambine, eppure all’età di 10 anni mi sembravano delle “donne vissute”… Insomma, mio sorella usciva da sola, andava al cinema con le sue amiche, aveva il fidanzato… è abbastanza logico che volessi essere come lei.
Credo che il passaggio dalla scuola elementare alla scuola media sia il periodo più delicato nella crescita dei giovani: è una fase di cambiamento fisico, ma anche mentale e caratteriale. I ragazzini in questo periodo hanno spesso delle “crisi di ruolo”, non sanno più come comportarsi e come relazionarsi con gli altri, sentono di voler avere maggiore indipendenza, però al tempo stesso sono incapaci di agire razionalmente. Durante l’adolescenza le ragazze in particolare si sentono delle donne mature e responsabili in grado di decidere per sé, anche se, in realtà, sono tutt’altro che responsabili. Le due protagoniste di Re Mida, Làlage e Tilda, incarnano alla perfezione questi due momenti critici del nostro percorso di crescita.
Ovviamente è importante ricordare che questo romanzo è ambientato negli anni ’50 in una piccola isola della Sardegna, perciò è molto interessante analizzare una mentalità completamente diversa dalla nostra: il tango è visto come il ballo del peccato per la sua sensualità; in collegio Làlage ha l’obbligo di farsi il bagno indossando “la camicia da doccia” perchè toccare il proprio corpo con le mani è un biglietto di sola andata per l’Inferno; ricevere punizioni corporali dai propri genitori è normale… e tante altre pratiche che al giorno d’oggi appaiono al dire poco assurde.
La mia parte preferita del romanzo è sicuramente la seconda, quando a La Serpentaria arriva la compagnia teatrale girovaga de Gli amici di Tespi. Làlage ha la possibilità di conoscere pian piano tutti i membri della compagnia, scoprendo in questo modo un mondo completamente diverso dal suo. Gli amici di Tespi fanno ridere e al tempo suscitano una certa tristezza: la loro è una vita sfiancante ed estremamente povera, hanno a malapena il cibo per sopravvivere, indossano sempre gli stessi vestiti e vivono tutti ammassati nello stesso magazzino. Particolarmente solido è il legame che si instaura tra Làlage e Francesco, giovane ventenne membro della compagnia teatrale. Francesco diventa per Làlage un amico, un consigliere, un fratello… L’attore mi aveva colpita già alla prima lettura di questo romanzo, ma devo dire che ogni volta la sua storia mi piace e mi commuove sempre di più.
Re Mida è sicuramente un romanzo di formazione, incentrato sulla scoperta personale che Làlage fa di sè, ma è anche una storia d’amicizia e d’amore. Pagina dopo pagina Làlage comprende sempre di più il mondo che la circonda e come relazionarsi con esso; in poco più di tre mesi diventa più matura e più consapevole, le esperienze vissute e le persone che l’hanno accompagnata in questo viaggio resteranno per sempre accanto a lei… chi tenendola per mano e chi osservandola dall’alto del Paradiso… E ora mi cucio la bocca per evitare di fare spoilers: vi posso solo dire che in quegli anni la tubercolosi era un problema decisamente importante…
Conoscete Bianca Pitzorno? Avete letto questo libro? Cosa ne pensate?