RECENSIONE FILM: Last Christmas
L’aggettivo più appropriato per descrivere questo film è inaspettato. Nonostante mi piacciano le storie d’amore tristi, avevo voglia di concludere l’anno con un bel film romantico felice ambientato nel periodo più magico dell’anno… Insomma, dopo un centinaio di film strappalacrime in cui uno dei due protagonisti muore di qualche strana malattia, volevo un po’ d’allegria. Invece il castello che mi ero costruita si è sgretolato completamente e mi sono ritrovata davanti un film diverso da quello che mi aspettavo: la storia d’amore c’è, ma è tutt’altro che felice… Non aggiungo altro per evitare spoiler! L’unica cosa che posso dirvi è di prestare attenzione quando si parla di cuori…
Oltre alla storia d’amore tra Kate e Tom, il film tratta altre tematiche decisamente rilevanti: l’immigrazione, la difficoltà nell’adattarsi a tradizioni differenti, la difficoltà nel credere in se stessi e nell’avere la forza di ricominciare dopo i momenti più bui.
Ho trovato azzeccati gli attori scelti per interpretare i vari personaggi. Emilia Clarke, oltre che per interpretare la minacciosa regina dei draghi, è perfetta anche per i personaggi allegri e svampiti: così come ero rimasta colpita dalla sua performance in Io prima di te, anche questa volta mi ha conquistata. Kate è sempre stata una donna con tanti sogni e con tanta voglia di fare, ma in seguito a una rischiosa operazione ha deciso di non prendersi più cura di se stessa, di continuare ad andare avanti senza realmente gustarsi la vita; Kate è una persona assurda, è incapace di camminare senza fare casini, è impossibile guardarla in faccia senza scoppiare a ridere, ma al tempo stesso il suo sguardo è offuscato da un leggero velo di rassegnazione. Ed è, ovviamente, compito di Tom rimuovere quel velo. Tom è un ragazzo d’oro, è buono e gentile, sa sempre cosa fare e quando farlo, è una persona semplice, è altruista e sempre pronto ad aiutare Kate. Sono due gli insegnamenti fondamentali che Tom dà alla protagonista: il primo è l’importanza di prendersi cura del proprio cuore, del proprio corpo e del proprio spirito; il secondo (il mio preferito) è l‘importanza di “guardare in alto”, insegnamento fondamentale al giorno d’oggi, dato che troppo spesso affoghiamo nello schermo dei nostri cellulari dimenticandoci che esiste un mondo intero tutto attorno a noi.
Oltre a Emilia Clarke e Henry Golding, direi che è il caso di sottolineare l’ottima performance di Emma Thompson, interprete della madre di Kate. Petra è una donna distrutta emotivamente, non esce di casa, si sente completamente abbandonata e inutile, non è capace di fare altro che piangersi addosso o dare ordini alle proprie figlie, che di conseguenza non la sopportano più. Petra ha lasciato il proprio cuore in Iugoslavia senza rendersi conto che, ormai, è tempo di cominciare una nuova vita. Proprio come la figlia, anche lei imparerà a godere di più della vita e ad accettarsi.
Il fatto che il film sia stato diverso da come me l’ero immaginata non significa che non mi sia piaciuto, anzi si è dimostrato molto più significativo di quanto pensassi a livello di messaggi trasmessi… semplicemente sono rimasta leggermente insoddisfatta perché mi aspettavo altro.
Film che, comunque, consiglio vivamente, sopratutto se siete fan di George Michael.
Tranquilli, ho già soddisfatto la mia voglia di storie d’amore felici guardando su Netflix Let it snow e The knight before Christmas XD.
Cosa ne pensate? Lo guarderete?
Benedetta
Sembra carino, se proprio non trovo tempo e qualcuno con cui andare, lo guardero’ appena arrivera’ su Sky