RECENSIONE: Tutto ciò che sappiamo di noi due di Colleen Hoover
ATTENZIONE: SPOILER per chi non ha letto il primo volume.
TITOLO: Tutto ciò che sappiamo di noi due
AUTRICE: Colleen Hoover
PAGINE: 283
TRAMA:
La poesia ha insegnato a Will e Layken ad amarsi, per stare insieme hanno dovuto superare ostacoli che sembravano insormontabili, hanno dimostrato al mondo che quando si è uniti si può affrontare ogni difficoltà e riemergere più forti e determinati di prima. La vita li ha messi di fronte a enormi responsabilità: sono giovanissimi, ma devono prendersi cura dei fratellini, cercando allo stesso tempo di ritagliarsi un piccolo spazio dedicato soltanto a loro due. Ma un giorno, all’improvviso, il passato di Will torna a bussare alla porta, e lui, per non turbare il difficile idillio con Layken, decide di tenerla all’oscuro di tutto. Ma lei lo scoprirà lo stesso, e sarà costretta a chiedersi su cosa si fonda davvero il loro rapporto, arrivando addirittura a mettere in dubbio la sincerità dei sentimenti di Will. La loro storia è a rischio, devono decidere se lottare per un futuro insieme o se rassegnarsi a stare lontani. Fin dove sarà disposto a spingersi Will per dimostrare a Layken che il suo amore durerà per sempre? La sua risposta cambierà non solo la loro vita, ma quella di tutte le persone che li circondano.
RECENSIONE
Tutto ciò che sappiamo di noi due è il sequel di Tutto ciò che sappiamo dell’amore, libro di Colleen Hoover che ho letto l’estate scorsa. Sul primo volume non avevo aspettative altissime, leggendolo invece mi sono dovuta ricredere. L’autrice non ha sicuramente creato la storia d’amore del secolo, ma comunque un racconto molto piacevole che vede protagonisti personaggi piuttosto facili da apprezzare
Tutto ciò che sappiamo di noi due riprende le vicende qualche mese dopo rispetto al punto in cui si era conclusa la narrazione nel primo libro: la madre di Lake, Julia, è morta dopo una lunga lotta contro il tumore, percìò ora spetta esclusivamente a Lake e Will prendersi cura di se stessi e dei loro fratelli minori, Caulder e Kel. Come se le loro vite non fossero già abbastanza incasinate, si aggiungono nuovi problemi a complicarle ulteriormente. Fin dalle prime pagine del libro fa la sua comparsa Vaughn, l’ex fidanzata di Will, ora sua nuova compagna di università; Will, comportandosi come un idiota patentato, non lo dice a Lake e questo, ovviamente, andrà a incasinare il rapporto tra i due. Questa prima parte del romanzo non mi è piaciuta molto, infatti ho trovato la reazione di Lake troppo eccessiva rispetto all’effettiva gravità della situazione e il continuo tira e molla di Lake e Will un po’ noioso, come se l’autrice avesse tirato fuori dal cappello del mago il personaggio di Vaughn solo perchè aveva bisogno di un pretesto per scrivere un altro libro.
La seconda parte è stata decisamente più movimentata: un incidente d’auto rischia di sconvolgere completamente le loro vite. Certo, uno potrebbe domandarsi quante sfighe devono capitare ancora a questi due poveretti, eppure è stato commovente e per niente monotono leggere i pensieri di Will e cercare di entrare nella sua testa per tentare di comprendere almeno in parte il dolore che ha provato nel momento in cui si è ritrovato a dover affrontare il secondo disastro più grande della sua vita. Ciò che mi ha colpita di più è stato il senso di impotenza nascosto dietro alle sue parole, quella frustrazione che si prova nel momento in cui si vorrebbero fare mille cose insieme, ma in realtà non se ne può fare nessuna.
L’aspetto che, quindi, ho apprezzato maggiormente di tutto libro è stato il cambio di narratore rispetto al precedente romanzo: Tutto ciò che sappiamo dell’amore è raccontato dal punto di vista di Lake, questa volta abbiamo la possibilità di entrare nella testa di Will. Non so voi, ma io adoro quando gli autori offrono sia il punto di vista femminile sia il punto di vista maschile: uomini e donne pensano e vivono le varie situazioni in modo completamente diverso, perciò mi affascina poter vedere la storia da prospettive opposte. Se come storia ho indubbiamente preferito il primo libro, come narratore ho forse preferito Will… la sua mente contorta è davvero interessante 😉
Purtroppo, però, avendo come narratore Will, il personaggio di Lake è rimasto un po’ troppo sullo sfondo per i miei gusti, e ho così ho fatto davvero fatica a capire i suoi comportamenti e i suoi continui cambi di decisione.
Al contrario, ho apprezzato moltissimo lo sviluppo dei personaggi secondari già presenti nello scorso libro, ovvero Kelt, Caulder, Eddie e Gavin. Semplicemente geniale l’inserimento del personaggio di Kiersten, nuova compagna di classe di Kel e Caulder, che fin da subito si distingue per la sua saggezza e il suo vocabolario incredibilmente ricco per una ragazzina di 11 anni; ovviamente non posso dimenticare di nominare anche Sherry, la madre di Kiersten, che per tutto il libro sostiene il povero Will nelle sue pene d’amore con abbracci, discorsi filosofeggianti e medicine miracolose.
Tutto ciò che sappiamo di noi due è uno di quei libri che io definisco “non necessari“, nel senso che se l’autrice non l’avesse scritto la storia di Will e Lake si sarebbe conclusa benissimo al termine del primo libro, non c’era bisogno di andare a complicare ulteriormente la loro vita. Nonostante ciò non posso dire che non mi sia piaciuto, perciò vi consiglio comunque di dargli una possibilità (ovviamente dopo aver letto Tutto ciò che sappiamo dell’amore).
Cosa ne pensate? Conoscete l’autrice?
Il Mondo di SimiS
Io non ho letto il primo, ma capisco che in ogni caso potrò fare a meno di questo 😉