ALEX INTERVISTA… Simona Di Iorio e Ilaria Ferraro
Buongiorno a tutti!
Avete seguito la puntata pilota di VCUC on air 3 settimana scorsa? No?! E allora vi do subito la possibilità di rimediare: QUI potete riascoltare l’intera puntata. Nei prossimi giorni provvederò anche a caricare sul nostro canale YouTube le interviste e qualche spezzone. Parlando di interviste… oggi vi faccio conoscere meglio due frizzanti autrici, Simona Di Iorio e Ilaria Ferraro, che sono state nostre ospiti nella sopracitata puntata per parlarci del loro thriller Le verità di Numeesville.
1. Buongiorno e benvenute su VCUC! Vi va di presentarvi ai nostri lettori? Chi sono Ilaria e Simona?
SIMONA: Simona e Ilaria sono mogli, mamme, psicologhe, impiegate, tassiste, prof.sse di matematica, inglese, francese etc. e poi… confidenti e, perché no, anche scrittrici. Ma principalmente Simona e Ilaria sono due amiche che si vogliono bene: noi ci consideriamo due sorelle mancate, due sorelle non di sangue, ma di cuore! Ed è proprio questo affetto che ci lega che ci distingue (a parer mio) e ci ha aiutato a collaborare. A volte basta uno sguardo per un’intesa, altre, invece, ci mandiamo a quel paese molto tranquillamente, per poi rincominciare più forti di prima. Qualcuno ci ha definito il “DUO ATOMICO”: questo soprannome ci piace molto perché, in effetti, ci descrive bene. Ci divertiamo un sacco quando facciamo ciò che ci piace (cioè scrivere) e sembra proprio che chi ci sta accanto lo percepisca…
2. Abbiamo avuto modo di conoscerci di persona all’evento “Gli scrittori del pianerottolo”, organizzato a Bonate Sopra da Cristiano Pedrini (che è stato nostro ospite in radio e sul blog in più occasioni)… Com’è stata questa esperienza? Avevate già partecipato a iniziative simili?
ILARIA: L’esperienza è stata positiva perché è sempre un piacere conoscere altri autori e conoscere le loro opere ed esperienze. Di solito partecipiamo a fiere legate all’editoria dove presentiamo i nostri libri e veniamo a contatto diretto coi lettori, ma non era la prima volta che partecipavamo a un evento in una biblioteca. Lo avevamo già fatto in maggio presso quella di Arese, la nostra città, e abbiamo intenzione di organizzarne ancora altre in altri comuni, a partire da quelli della nostra zona. Penso che incontrare il pubblico e altri scrittori sia formativo e arricchente, il confronto regala sempre la possibilità di migliorarsi e crescere, sia umanamente che professionalmente.
3. Insieme avete scritto “Le verità di Numeesville”, un thriller che, in una simpatica storia su Instagram (QUI la versione più lunga), avete definito “mozzafiato”. Com’è nata questa storia? Cosa vi ha ispirate?
SIMONA: La nostra collaborazione nasce da una collaborazione precedente, dove Ilaria ha editato il mio primo romanzo. Terminato quel lavoro, una mattina d’autunno sono andata a casa di Ilaria e le ho proposto una collaborazione ancora più intensa: scrivere a quattro mani un thriller. Lei ne è stata entusiasta e così abbiamo iniziato la nostra avventura. Quella mattina ero andata lì con un immagine ben precisa in mente: una vecchia casa su un pontile su un lago, ai piedi delle montagne Rocciose. E una storia embrionale che poi abbiamo sviluppato e fatto crescere assieme.
4. Come avete gestito la scrittura “a quattro mani” del romanzo? Vi siete divise i compiti? I capitoli? Come avete sviluppato la storia?
ILARIA: La scrittura a quattro mani è tanto impegnativa quanto completa. Abbiamo prima di tutto stabilito una scaletta generale, ma alla fine abbiamo scritto molto seguendo l’ispirazione del momento, senza suddivisioni ben precise. Quando una delle due immaginava una scena, la buttava giù, poi la spediva all’altra che, a sua volta, ci metteva del suo… e questo lavoro di revisione e integrazione per alcune parti ha visto più di un rimbalzo. Insomma è stato un lavoro bello complicato a pensarci a posteriori, ma ne siamo soddisfatte perché, così facendo, non si capisce dove c’è la mano di una e dove dell’altra. Ne risulta quindi un elaborato molto omogeneo, o perlomeno, questa è l’opinione di chi lo ha letto… La storia a parte le vicende principali stabilite in scaletta è venuta un po’ da sé a dire il vero, spesso ci è capitato che i personaggi prendessero il sopravvento, sull’onda della narrazione, ed è successo più di una volta che fossero loro a decidere cosa fare… sembra strano, ma è così. Forse è proprio questo il motivo per cui molti dei nostri lettori (come noi d’altronde) si siano affezionati a loro come se si trattasse di persone reali.
5. A quali lettori consigliereste il vostro libro? Perché?
SIMONA: Ci sentiamo di consigliare il nostro libro a chiunque voglia vivere un’avventura avvincente, dove amore, amicizia, paura, suspense e molto altro si alternano, come nel trovarsi sulle montagne russe con un’alternanza di sensazioni ed emozioni. Le verità di Numeesville non è solo un thriller, abbiamo dovuto classificarlo per forza, ma, in realtà, è molto di più: affrontiamo argomenti importanti quali la violenza sulle donne, l’omosessualità, il rapporto genitori-figli…. Abbiamo cercato di avvicinarci a queste tematiche in punta di piedi: con delicatezza e rispetto. Ma la nostra trama è ancora di più, racconta le storie e le verità di un’intera cittadina: segreti non svelati e verità che faranno male, ma che apriranno anche gli occhi, non solo della protagonista del libro, ma anche dei nostri lettori. Insomma, riassumendo: se volete passare notti insonni alla scoperta di qualcosa di inaspettato… questo è il libro giusto!
6. De “Le verità di Numeesville” esiste anche una versione per ragazzi, giusto? Ce ne parlate?
ILARIA: Esatto! Esiste anche la dilogia Legàmi, una versione per ragazzi del nostro romanzo. I nostri figli hanno talmente insistito per leggerlo che abbiamo avuto l’idea di revisionarlo, dividerlo in due volumi e renderlo fruibile anche dai lettori più giovani. E in più abbiamo lavorato con il liceo artistico di Arese per l’ideazione della copertina: lo scorso anno, in collaborazione con la professoressa di arti figurative, abbiamo indetto un contest per la realizzazione della cover e, alla fine, molti dei lavori presentati ci piacevano, così abbiamo deciso di utilizzarne alcuni da inserire come illustrazioni interne.
7. Avete progetti per il futuro? Insieme o da “soliste”?
SIMONA: Per il futuro abbiamo un sacco di progetti e… sempre insieme. Per il momento un nostro racconto è stato scelto per un’antologia firmata da vari autori che verrà pubblicata a fine Novembre/inizi Dicembre. Il ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza alle famiglie di ammalati di SLA. L’associazione benefica che se ne occuperà è di Messina e si chiama ”Cambiamenti”. Poi stiamo lavorando al secondo volume di Legàmi che prevediamo di pubblicare entro Natale e infine, abbiamo già nel cassetto le idee per scrivere il seguito di ”Le verità di Numeesville” che i nostri lettori ci chiedono a gran voce. Anche noi abbiamo voglia di tornarci a dirla tutta, quindi… non vediamo l’ora di “rituffarci” in Canada.
8. Ci salutate con una citazione tratta dal vostro romanzo?
ILARIA: Credo che citerò una parte tratta dall’epilogo di “Le verità di Numeesville” e che è un po’ il fil rouge di tutta la storia. Mi piace moltissimo, forse perché mi rispecchia in qualche modo. Chi parla qui è la protagonista della nostra storia, la guida che conduce il lettore alla verità, attraverso gli eventi che si snodano nella trama.
“Una vita passata che s’intreccia con quella presente, memorie e persone che vivranno in eterno nel cuore di chi rimane… nel mio cuore. Si dice finché morte non ci separi, ma non è vero! Anche varcata quella soglia, nulla cambia, perché nulla è di minor intensità, anzi. L’affetto e i legàmi rimangono per sempre, al di là del tempo e dello spazio, al di là della presenza fisica e degli avvenimenti. Come potrei dimenticare?”
Ringraziamo Simona e Ilaria per aver risposto alle nostre domande… e auguriamo loro buona fortuna per tutto!
Se avete altre domande per loro, lasciatele qui nei commenti, vi risponderanno con piacere 😀